Il legno di bambù, la miglior risposta

Dopo secoli di deforestazione sconsideratale riserve naturali sono quasi esaurite. 

Il livello di ossigeno è ai minimi storici, e non si tratta di qualcosa di cui si può fare a meno. Il protocollo di Kyoto parla chiaro: bisogna invertire la rotta. 

Anche avviando progetti di riforestazione tradizionale, i tempi di crescita di specie utilizzate per le strutture vanno da 40 a 80 anni, troppo lunghi per reggere il passo del mercato che richiede sempre più legno.
La poca disponibilità di “materia prima” solleva il prezzo dei “legni classici”, rendendo impossibile una vera inversione di rotta.

Dopo solo 6/8 anni di avviamento, da una coltivazione di Bambù Gigante è possibile raccogliere ogni anno quantità importanti di pregiatissimo legname. Decisamente più rapido che: tagliare alberi una volta ogni 40 anni, espiantare le radici degli alberi tagliati, riportare il terreno a uno stato coltivabile, piantare nuovi alberi e attendere nuovamente come minimo 40 anni per ripetere lo stesso ciclo. Non solo produce più legno rispetto agli alberi, in più si moltiplica. Le specie di Bambù da legname coltivabili in Italia sono fra gli infestanti con il più alto tasso di moltiplicazione in natura: ogni anno aumentano autonomamente la superficie produttiva, senza bisogno di continui re-impianti.

Articolo creato 18

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto